M.H. Material Handling: nastri trasportatori per alimenti: una guida alla scelta...

M.H. Material Handling: nastri trasportatori per alimenti: una guida alla scelta corretta

M.H. Material Handling propone il nastro trasportatore più adeguato dal punto di vista normativo considerando tre possibili standard costruttivi: washdown, easy to clean e hygienic design

Il tema della sicurezza alimentare è giustamente tenuto in grande rilievo sia dalle istituzioni che dalle aziende produttrici e nel corso degli anni ha prodotto un gran numero di aggiornamenti in termini normativi e di linee guida di buona progettazione per i macchinari. Garantire una corretta sanificazione degli impianti ricade sull’utilizzatore che spesso “per stare sicuro” arricchisce le specifiche di progetto a qualsiasi applicazione. Per quanto sia diffuso, questo approccio non è corretto e comporta notevoli aggravi sia in termini di costo dei macchinari che di tempi per la progettazione e la manutenzione degli impianti.

Con particolare riferimento al settore dei nastri trasportatori, la filosofia di M.H. Material Handling è quella di proporre soluzioni adeguate dal punto di vista normativo salvaguardando il valore dell’investimento. Consideriamo tre possibili standard costruttivi: washdown, easy to clean e infine hygienic design, dando per scontato che ogni volta che una parte del nastro possa venire a contatto con il prodotto alimentare, si utilizzino materiali conformi alla normativa vigente con documentazione a corredo.

I trasportatori washdown (1) sono costruiti con materiali e accorgimenti adatti al lavaggio con acqua ed eventualmente detergenti, con il fine di garantire la vita della macchina. Struttura e accessori sono in acciaio inox, mentre i motori elettrici e accessori pneumatici possono essere componenti standard con semplici protezioni anti-schizzi. Sono adatti al trasporto di prodotti confezionati o semi-confezionati, il contatto con gli alimenti è occasionale in caso di perdite di prodotto dalle confezioni.

La costruzione easy to clean (2) rappresenta un ulteriore passo avanti rispetto al washdown, oltre alle caratteristiche sopra elencate il design permette lo smontaggio facilitato per permettere una pulizia programmata con una certa frequenza. Si tratta di un compromesso adatto anche al trasporto di alimenti non confezionati a patto che siano prodotti che non presentino rischi di formazione di carica batterica.

Quando sussiste un forte rischio di formazione di batteri è necessario passare al hygienic design (3), si tratta di uno standard costruttivo molto più stringente, che prevede ampia accessibilità a tutte le parti del macchinario (caratteristica questa che richiede mediazione con le normative sulla sicurezza), uso di viteria e distanziali speciali, con guarnizioni, al fine di evitare qualsiasi accoppiamento tra superfici piane, nessun filetto visibile e nessuna superficie orizzontale o peggio concava in cui possa fermarsi e ristagnare il liquido di lavaggio. L’applicazione più tipica è il trasporto di prodotti nudi quali carni o formaggi.

Food grade conveyors: a guide for a correct choice

M.H. Material Handling proposes the most adequate conveyor from a regulatory point of view, considering three possible construction standards: washdown, easy to clean and hygienic design

The issue of food safety is correctly held in great importance by both institutions and manufacturing companies and over the years it has produced a large number of regulatory updates and good design guidelines for machinery. Ensuring proper sanitation of the systems falls on the user who often “to stay on the safe side” enriches the specifications for any application. Although widespread, this approach is not correct and entails significant increases in terms of both the cost of the machinery and the time required for the design and maintenance of the plants.

With particular reference to the conveyor belt sector, the philosophy of M.H. Material Handling is to propose adequate solutions from a regulatory point of view, safeguarding the value of the investment. We consider three possible construction standards: washdown, easy to clean and finally hygienic design, assuming that whenever a part of the belt can come into contact with the food product, materials that comply with current legislation are used with accompanying documentation.

The washdown (1) conveyors are built with materials and devices suitable for washing with water and possibly detergents, in order to guarantee the life of the machine. Structure and accessories are in stainless steel, while electric motors and pneumatic accessories can be standard components with simple splash guards. They are suitable for the transport of packaged or semi-packaged products, contact with food is occasional in case of loss of product from the packaging.

The easy to clean (2) construction represents a further step forward compared to the washdown, in addition to the features listed above, the design allows easy disassembly to allow scheduled cleaning with a certain frequency. It is a compromise also suitable for the transport of unpackaged foods as long as they are products that do not present any risk of bacterial load formation.

When there is a strong risk of bacteria formation it is necessary to switch to hygienic design (3), this is a much more stringent construction standard, which provides wide accessibility to all parts of the machinery (this feature requires mediation with safety regulations). of screws and special spacers, with gaskets, in order to avoid any coupling between flat surfaces, no visible threads and no horizontal or, worse, concave surface in which the washing liquid can stop and stagnate. The most typical application is the transport of naked products such as meats or cheeses.